Francesco Caputo
Dal palco, una voce: « Io rimpiango Hugo ». Palla al centro e il replay è un gesto d’affetto che spazia a tutto campo, che va anzi oltre, che decolla dalla Genova blucerchiata ed approda sino a Napoli: « Non dimentichiamo che l'anno scorso avevamo uno dei difensori più forti del campionato» . Cassanate alla vigilia del campionato, pronostici e sentimenti messi in piazza, come se fosse un libro, e che confermano le anticipazioni d’una estate di sua già esauriente: niente male, quello lì. « Io lo rimpiango, Hugo » . Così parlò Cassano, uomo senza peli senza lingua, mai un dribbling alla sincerità, mai ruffiano, mai opportunista; e Campagnaro, alla Favorita, aveva già la risposta pronta: novanta minuti ad alto contenuto, un palo, una prestazione seducente, l’autorevolezza giusta nei posti e nei momenti giusti, un cocktail di tecnica e potenza per attraversare a piedi nudi una notte beffarda. Hugo, cioé Campagnaro, cioé cinque milioni di euro più la metà di Mannini, un affare da lasciar perplessi chi osserva il calcio dal buco della serratura, prima di scoprire che l’uomo c’è.
IMPATTO - Campagnaro è l’effetto sorpresa che plana sul Napoli con prepotenza fisica e padronanza tecnica, non il difensore vecchio stampo, palla lunga e pedalare, ma un concentrato di muscoli e cervello che va a fare le diagonali e sa uscire petto in fuori dalla difesa, con proprietà di palleggio. Campagnaro è lo stimolante per ritrovare il miglior Santacroce, appena ventitré anni ieri, il gioiellino strappato alla concorrenza della Juventus un anno e mezzo fa, finito persino una volta agli ordini di Lippi, poi improvvisamente eclissatosi. Campagnaro è il puntello difensivo d’una colonia argentina ricca, abbondante, ed è l’ennesimo messaggio che parte da Napoli sin dai giorni del ritiro e spera di arrivare - in compagnia di Lavezzi e Datolo - sino a Buenos Aires, destinazione Maradona: « Io sogno la nazionale. E fino a quando non saranno stilate le convocazioni per il Mondiale, crederò sempre di avere una possibilità per riuscire ad arrivarci » . Campagnaro è il collante d’una retroguardia gigantesca, tutta gente di sostanza, corazzieri autentici, però nel mazzo di quella mezza dozzina di simpatiche canaglie, è l’uomo in più, colui il quale spinge, colui il quale azzarda, colui il quale crede - da attaccante d’origine - che c’è sempre un’alternativa agli attaccanti.
DIFESA E ATTACCO - Campagnaro, a Palermo, s’è presentato a modo suo: prestazione impeccabile sulla corsia di destra, museruola a Pastore, colpo di testa illusorio, sino a quando la smanacciata di Rubinho non ha spedito la palla a infrangersi su uno dei tre pali della notte delle streghe. Campagnaro è il duro dal cuore tenero, che s’è messo in testa di scalare il Mondiale: « Ci proverò sino a quando non saranno state diramante le convocazioni » . La corsa è cominciata.