Di Antonio Gaito. Finalmente un sorriso. El Toro torna nell’arena. Hugo Campagnaro sta bene, ha ritrovato la forma ed è pronto a gettarsi nella mischia. Il nuovo acquisto del Napoli, arrivato dalla Samp per 5,5 milioni di euro più la comproprietà di Mannini, finora ha alternato buone prestazioni ad altre meno convincenti. Sei presenze, per un totale di 441 minuti, condite da 4 ammonizioni e un’espulsione. Questo il ruolino di marcia del difensore argentino che domenica prenderà probabilmente in consegna il suo connazionale Zarate. La sua fisicità sarà il sale della partita con la Lazio e occorrerà per frenare le avanzate del talentuoso argentino biancoceleste, finora un po’ in affanno e smarritosi nel gioco di Ballardini.
Mazzarri, che ben conosce le qualità di Campagnaro, capitano della sua Sampdoria, apprezza le sue doti anche nella fase attiva della manovra. Infatti il tecnico toscano ama i giocatori tecnici, i difensori che sappiano uscire palla al piede e trasformarsi quindi in centrocampisti aggiunti.
El Toro ha i numeri giusti per ritagliarsi un ruolo importante in questo Napoli se non avesse i problemi muscolari che ormai lo tormentano da diverse stagioni. Soprattutto al polpaccio. Dopo aver seguito delle tabelle personalizzate per ritrovare lo smalto e la forma giusta, Hugo e pronto a riprendersi il Napoli, ritornare a galoppare sulla fascia e a mordere le caviglie agli avversari. Di certo, la difesa azzurra non è delle più brillanti: è la quart’ultima del torneo con diciotto gol subiti. Qualche errore l’ha commesso anche il difensore sudamericano, ma ora va a ricomporre il trio con Cannavaro e Contini che il tecnico toscano ha già schierato contro Bologna e con la Juventus. Insomma, il toro di Rio Cuarto, richiesto espressamente da De Laurentiis nel mercato estivo, vuole sentire di nuovo l’incitamento del San Paolo. Non ama la ribalta, le sue parole sono misurate e raramente concede interviste.
Preferisce il campo: per lui ogni partita è una finale di Champions, proprio come Mazzarri ha definito la gara con la Lazio. È un duro e non lo nasconde nemmeno nei gusti musicali: ai compagni sudamericani che che adorano la Cumbia, lui risponde con il rock, quello argentino degli Heroes del Silencio. Campagnaro sta cercando di convincere il suo amico Denis, batterista, a formare una band. L’importante, però, sarà prima suonarle domenica alla Lazio. Il palcoscenico è quello giusto, il San Paolo, e il pubblico pure, pronto ad applaudire il suo ritorno del Toro argentino.